Evoluzione: cooperazione, altruismo e fraternità
(estratto dal "Codice delle Leggi")
Bruno E. G. Fuoco
La legge dell’evoluzione
riguarda tutti i regni della natura ... ma dove stiamo andando?
In più punti abbiamo evidenziato che l’intenzione contraria
alla legge evolutiva è quella egocentrica, mentre l’intenzione
in armonia con la legge evolutiva è quella altruistica
(1).
Uno dei maggiori genetisti in campo mondiale ha affermato: “io
ho constatato che “dare e dare” sia un principio più vicino
alla verità. Se volete attivare i vostri geni, è
molto più efficace l’atteggiamento di “dare e dare” (2
), piuttosto che quello convenzionale “di dare e prendere”.
Nello stesso senso, tutte le filosofie spirituali affermano che
gli uomini dovrebbero avere una vita di relazione improntata ai
valori di fraternità.
Queste affermazioni sono presenti anche nelle concezioni laiche
della Vita. Ad esempio, già la Costituzione repubblicana
francese del 4 novembre 1848 recava, espressamente, il riferimento
al valore della fraternità:
- la Repubblica francese si fonda anche sul principio di “Fraternità”
(preambolo, IV);
- i cittadini … devono concorrere al benessere comune aiutandosi
fraternamente gli uni con gli altri, e all’ordine generale osservando
le leggi morali e le leggi scritte che reggono la società,
la famiglia e l’individuo (preambolo, VII);
- la Repubblica … deve con un’assistenza fraterna, assicurare
l’esistenza dei cittadini bisognosi … (preambolo, VIII).
Anche
la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, afferma all’art.1:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità
e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire
gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Tutto sommato, anche le Costituzioni vigenti recano l’idea implicita di fratellanza laddove contemplano i doveri di solidarietà (3).
Ma
a prescindere dagli intenti programmatici di natura politica e
giuridica, dall’osservazione razionale si evince che la Natura
evolve in termini cooperativi e fraterni: “Se esaminiamo con attenzione
gli elementi della Natura, vediamo che l’altruismo è la
base della vita. Ogni organismo vivente ed ogni sistema sono composti
dall’assemblaggio di cellule o parti che cooperano, complemento
l’una dell’altra, e che si aiutano una con l’altra. Questi elementi
condividono tutto e sopravvivono grazie alla legge altruistica
dell’”Uno per tutti … Quando indaghiamo la Natura in profondità
troviamo sempre più esempi di reciproca connessione, e
ci accorgiamo che la legge generale della Natura è: “legami
altruistici fra elementi egoistici.” La Natura ha progettato la
vita in maniera tale che ogni cellula deve diventare altruistica
nei confronti delle altre, in modo tale da costruire un corpo
vivente. Questa stessa Natura ha creato la regola per cui il collante
che unisce le cellule e gli organi di un corpo vivente consiste
nella relazione altruistica che intercorre fra loro. Di conseguenza
ne deriva che la forza che ha creato e sostiene la vita è
altruistica, una forza di dazione e condivisione. Il suo obiettivo
consiste nel creare una vita basata sull’esistenza altruistica,
armoniosa e bilanciata fra i suoi elementi … Lo scopo generale
di tutto l’universo, è che l’umanità raggiunga lo
stato nel quale tutti i suoi componenti siano come una famiglia.
Tutti prenderanno in considerazione gli altri e diventeranno garanti
di tutti ed ognuno … quando le persone arriveranno al livello
di dazione comune, saranno desiderose di cambiare verso il nuovo
il tipo di relazione, che si basa su “ama il tuo prossimo” (4).
Se
vogliamo restare nell’ambito della scienza, afferma il prof. E.
Laszlo, “dobbiamo dire che l’universo è capace di evolversi
in una direzione, anche se non lineare, e la direzione del cosmo
è la stessa che c’è in noi stessi come individui.
Il cosmo è un sistema in evoluzione non casuale, c’è
un’onda e questa onda ingloba anche tutti quelli che fanno parte
del sistema. Quest’onda è un campo informativo, che è
di tipo olografico: dentro questo campo sono presenti tutte le
informazioni contemporaneamente e in maniera distribuita … Alla
base dell’universo probabilmente esiste un campo olografico in
cui il tempo non esiste perché tutti gli elementi sono
compresenti. Si tratta di una concezione quasi metafisica, ma
secondo me è la migliore restando nell’ambito della scienza.
Se un sistema è auto-direttivo, quando varia dalla direzione
preferita, quando cambia la direzione programmata commette un’azione
per lui non positiva. Il valore per un individuo è la vita
e il sistema nella sua totalità è orientato verso
la vita, verso una sua propria sostenibilità: è
questa la direzione da mantenere … la visione di questi sistemi
integrati evolutivi ci dice che un individuo fa parte di un sistema
più grande di lui: in quest’ottica l’individuo fa il suo
bene se si armonizza con il sistema che sta intorno a lui, quello
che è bene per la biosfera è bene per l’umanità,
quello che è bene per tutta l’umanità è bene
anche per uno Stato, quello che è bene per uno Stato è
bene anche per un’impresa, i valori sono sempre valori riferiti
al sistema più ampio. Io, come individuo, sono parte della
biosfera e della società, il mio valore basilare è
quello di vivere ed essere felice, e questi valori dovranno essere
sintonizzati con i valori del sistema di cui faccio parte. Tutti
questi sistemi hanno un unico valore di base, che è quello
di co-evolvere con gli altri. Pensare che io non sia collegato
ad altri porta al disfacimento del sistema – anche finanziario
- che osserviamo in questo periodo” ( E. Laszlo, Intervento al
Convegno: “La rete della Vita - verso una visione integrata della
realtà cit.).
Un
altro autorevole scienziato, l’astrofisico Eric Jantsch ha elaborato la
teoria della co- evoluzione, prima cennata,: questo studioso ”basandosi
sulle teorie di Prigogine, porta una nuova interpretazione dell'intero
processo di evoluzione, visto non più come sistema casuale di crescita
ma come sistema intelligente e ordinato di individui che crescono grazie
alla auto-trascendenza, intesa come capacità di trasformare se
stessi oltre i propri limiti attuali, e alla co-evoluzione. La co-evoluzione
si pone in modo polare rispetto al concetto di competizione individuale
evolutiva, come lotta per la sopravvivenza di ogni singolo essere contro
tutto e tutti. Nella co-evoluzione si pone in risalto l’elevatissima coerenza
e cooperazione che si instaura tra individui della stessa specie e anche
di specie diverse come logica di migliore evoluzione collettiva “(così,
www.enciclopediaolistica.com. ).
Molto interessante è il pensiero della biologa Elisabeth Sahtouris,
esperta delle strutture dei sistemi viventi, che proviamo a sintetizzare
con le sue parole: ”Mi era stato insegnato che la coscienza è un
prodotto recente dell'evoluzione in un universo non vivente su un pianeta
non vivente, dove la vita si è evoluta per casualità, attraverso
cambiamenti casuali. Io a quella storia non ci credo più. Mi sembra
ora molto più plausibile arguire che la coscienza arrivi per prima,
come una risorsa per la creazione materiale, per l'evoluzione materiale.
Questa coscienza e intelligenza era là prima che l'evoluzione materiale
cominciasse. Semplicemente non posso sostenere l'idea che fango muto si
porti da solo al livello di intelligenza o che la non-coscienza si elevi
nella coscienza … La globalizzazione dell’umanità è un processo
naturale, biologico ed evolutivo. Tuttavia, stiamo attraversando una profonda
crisi perché l’aspetto centrale e fondamentale della globalizzazione
– la sua economia – è attualmente organizzato in maniera tale da
violare gravemente i principi fondamentali dei sistemi viventi sani, minacciando
di morte la nostra civiltà. Dal mio punto di vista, la globalizzazione
è l’evento più grande mai avvenuto dopo la cellula nucleata.
La nostra economia globale, e più in generale la nostra famiglia
globale, saranno composte di individui, famiglie e unità sociali
più grandi …essenzialmente, stiamo formando un superorganismo di
specie che riuscirà a fondersi in maniera cooperativa con i nostri
ecosistemi e con i sistemi viventi della Terra. Finora, nella nostra fase
adolescenziale … (durata diecimila anni) abbiamo utilizzato grandi quantità
di risorse terrestri per costruire le nostre società, nazioni e
imprese. Ma adesso riconosciamo che questa distruzione deve finire, e
dobbiamo creare alleanze più cooperative. Questo è il nostro
imperativo biologico, e la nostra alternativa al suicidio in quanto specie.
L’ostacolo principale è il nostro sistema economico, perché
la sua mentalità fondata sulla perdita o il guadagno è appropriata
solo per una specie infantile. Il capitalismo competitivo è un
sistema programmato per concentrare la ricchezza nelle mani di pochi,
impoverendo inevitabilmente la grande maggioranza. Un comportamento così
distruttivo è possibile solo perché non abbiamo riconosciuto
che noi, in quanto specie, siamo un sistema vivente, allo stesso modo
dei nostri corpi individuali e le nostre famiglie. Le famiglie non riducono
alla fame tre figli per sovralimentare il quarto, né abbelliscono
un angolo del giardino distruggendo gli altri tre ... La scienza ha interpretato
la natura in termini di fisica e ingegneria, considerandola composta di
meccanismi. L’innovazione più grande di cui abbiamo bisogno è
una concezione scientifica del mondo completamente nuova, basata sulla
prospettiva degli esseri viventi. Un modello di universo vivente, basato
sulla biologia, mostra olarchie (sistemi autosufficienti incastrati in
modo interdipendente tra loro, come una cellula, un organismo o un ecosistema)
a regolazione e organizzazione automatiche. La gravità e la radiazione,
l’entropia e la sintropia, sono in equilibrio ciclico, così come
l’anabolismo e il catabolismo (la formazione e la distruzione-riciclaggio
dei tessuti viventi). È un universo meraviglioso ed elegante. Ma
è difficile cambiare una visione scientifica del mondo; gli scienziati
della vecchia guardia non vogliono capire e riconoscere le prove che sconvolgono
la loro visione del mondo. È come aspettarsi che un bruco sia entusiasta
di dissolversi, affinché possa nascere una farfalla!” (5).
Questo pensiero forte della scienziata, è in verità, condiviso
da tante persone che con semplicità avvertono l’anomalia dell’attuale
situazione di vita, con una certa preoccupazione, per se stessi e le future
generazioni.
Lo stesso Einstein in un saggio del 1949 aveva così stigmatizzato
la crisi interiore dell’uomo prigioniero del proprio egoismo: ”Ho raggiunto
oggi il punto in cui posso indicare brevemente in cosa consiste per me
l’essenza della crisi del nostro tempo. Riguarda la relazione dell’individuo
con la società. L’individuo è diventato più conscio
che mai della sua dipendenza dalla società. Ma non vive questa
dipendenza come un valore positivo, come un legame organico, come una
forza proattiva, ma piuttosto come una minaccia ai suoi diritti naturali,
o persino alla sua esistenza economica. In più, la sua posizione
nella società è tale che gli impulsi egoistici della sua
formazione si accentuano costantemente, mentre i suoi impulsi sociali,
che sono per natura più deboli, si deteriorano progressivamente.
Tutti gli esseri umani, qualunque sia la loro posizione nella società,
soffrono per questo processo di deterioramento. Prigionieri inconsapevoli
del loro stesso egoismo, si sentono insicuri, soli, e privati di quel
godimento naturale, semplice, e genuino della vita. L’uomo può
trovare il significato della vita, breve e problematica come è,
solo dedicando se stesso alla società”.
Anche per Aïvanhov, l’umanità deve avviarsi verso il concetto
di unica e grande “famiglia”; l’uomo ha sviluppato, in modo eccessivo,
l’attività intellettuale, il suo ego e ha rotto i legami con la
Natura, trascurando il cuore, cioè l’aspetto collettivo della Vita,
di qui le divisioni e le separazioni tra gli uomini; occorre, invece,
che l’umanità si prepari a lavorare insieme, per armonizzarsi e
bandire le ostilità e le guerre: “… è l’amore che bisogna
realizzare … la vita collettiva, la vita della fraternità è
quella nella quale si sviluppa la bontà, il sacrificio, la generosità,
il perdono, la tolleranza … Solo in apparenza gli uomini hanno risolto
il problema della vita collettiva. Se, esteriormente, essi hanno formato
delle nazioni, organizzato società i cui membri si sostengono a
vicenda, dove tutti sono al servizio di tutti e possono approfittare di
ogni cosa, interiormente essi restano isolati, aggressivi, ostili gli
uni verso gli altri. Tutti i progressi che sono riusciti a realizzare
nella vita materiale, nel campo dell'organizzazione e delle tecnica, non
hanno saputo trasferirli nella vita interiore. Ecco perché, malgrado
tutti questi progressi, l'umanità soffre ancora degli stessi mali:
guerra, miseria, fame, oppressione e in proporzioni fino ad oggi sconosciute.
Bisogna ormai comprendere che i veri miglioramenti si avranno solo grazie
a un profondo cambiamento della mentalità. È sul piano psichico
e spirituale che gli uomini devono sentirsi legati in modo da riuscire
a formare l'unica, vera società: la fratellanza universale interiore.
Quando ciascun individuo si sforzerà di raggiungere la coscienza
superiore dell'unità, allora le società, i popoli e le nazioni
cominceranno a vivere nella pienezza e nella libertà” (6).
Questa marcia verso l'Unità è presente anche nella visione di Teilhard de Chardin secondo il quale, si è detto, "l'evoluzione della materia è orientata verso l'uomo; però la coscienza, l'intelligenza, lo spirito non appaiono solo con l'uomo, ma sono da sempre ... vi è nelle cose un elemento interno, un'intima struttura coscienziale del reale, alla cui totale e compiuta affermazione l'evoluzione è orientata nella sua inarrestabile marcia in avanti. In questa “marcia cosmica della materia... verso stadi di organizzazione sempre più complessi” emerge infine la coscienza ... ogni energia è essenzialmente di natura psichica. Anche la nascita della cellula non è che un momento di un processo biogenetico orientato alla psicogenesi, all'affermazione del pensiero, al “passo della riflessione”, al passaggio – che non è un salto – dalla biosfera alla "noosfera", cioè all'uomo. L'umanità, sempre più complessa e quindi sempre più cosciente, è lo “spirito della terra”, non ancora compiuto in se stesso, ma animato da un movimento in avanti, verso un punto di convergenza, Dio, centro sovrapersonale dell'evoluzione, che ne guida il movimento e gli dà un fine".
Il seguente pensiero esprime bene la profondità di vedute di Teilhard de Chardin: "Il mondo si sta costruendo. È questa la verità fondamentale che bisogna, dapprima, intendere, ed intendere così bene da renderla una forma abituale e come naturale del nostro pensiero. A prima vista, gli esseri ed il loro destino rischiano di apparirci come distribuiti a caso, o per lo meno arbitrariamente, sulla Terra. Quasi quasi, penseremmo che ciascuno di noi sarebbe potuto nascere indifferentemente o più presto o più tardi, o qua o là, più felice o meno fortunato, come se l’Universo, dal principio alla fine della sua storia, costituisse, nel Tempo e nello Spazio, una specie di ampia aiuola i cui fiori fossero interscambiabili a piacere del giardiniere. Tale idea non sembra giusta. Più si riflette, con l’ausilio di quanto c’insegnano, ognuna nella sua sfera, scienza, filosofia e religione, e più ci si avvede che il Mondo dev’essere paragonato non già ad un fascio di elementi artificialmente giustapposti ma piuttosto ad un qualche sistema organizzato, animato da un ampio moto di sviluppo che gli è specifico. Nel corso dei secoli, si rivela un piano d’insieme che sembra davvero in via di realizzarsi attorno a noi. Nell’universo v’è un’impresa in corso, un risultato in posta, che non sapremmo paragonare meglio che ad una gestazione, ad una nascita: la nascita della realtà spirituale costituita dalle anime e dal quanto di materia che trascinano con sé. Laboriosamente, attraverso e mediante l’attività umana, la nuova Terra si raccoglie, si decanta, e si epura. No, non siamo paragonabili agli elementi di un mazzo, bensì alle foglie ed ai fiori d’un grande albero, sul quale ogni cosa appare al suo momento ed al suo posto, su misura ed a richiesta della Totalità" (7).
Tra le filosofie spirituali e il pensiero di molti autorevoli scienziati appare emergere un chiaro punto di incontro sulla direzione “cooperativa e fraterna” della nostra Vita.
>>> Nuovi paradigmi