Evoluzione: cooperazione, altruismo e fraternità
(estratto dal "Codice delle Leggi")

Bruno E. G. Fuoco

La legge dell’evoluzione riguarda tutti i regni della natura ... ma dove stiamo andando?

In più punti abbiamo evidenziato che l’intenzione contraria alla legge evolutiva è quella egocentrica, mentre l’intenzione in armonia con la legge evolutiva è quella altruistica (1). Uno dei maggiori genetisti in campo mondiale ha affermato: “io ho constatato che “dare e dare” sia un principio più vicino alla verità. Se volete attivare i vostri geni, è molto più efficace l’atteggiamento di “dare e dare” (2 ), piuttosto che quello convenzionale “di dare e prendere”.

Nello stesso senso, tutte le filosofie spirituali affermano che gli uomini dovrebbero avere una vita di relazione improntata ai valori di fraternità.

Queste affermazioni sono presenti anche nelle concezioni laiche della Vita. Ad esempio, già la Costituzione repubblicana francese del 4 novembre 1848 recava, espressamente, il riferimento al valore della fraternità:
- la Repubblica francese si fonda anche sul principio di “Fraternità” (preambolo, IV);
- i cittadini … devono concorrere al benessere comune aiutandosi fraternamente gli uni con gli altri, e all’ordine generale osservando le leggi morali e le leggi scritte che reggono la società, la famiglia e l’individuo (preambolo, VII);
- la Repubblica … deve con un’assistenza fraterna, assicurare l’esistenza dei cittadini bisognosi … (preambolo, VIII).

Anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre 1948, afferma all’art.1: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.

Tutto sommato, anche le Costituzioni vigenti recano l’idea implicita di fratellanza laddove contemplano i doveri di solidarietà (3).

Ma a prescindere dagli intenti programmatici di natura politica e giuridica, dall’osservazione razionale si evince che la Natura evolve in termini cooperativi e fraterni: “Se esaminiamo con attenzione gli elementi della Natura, vediamo che l’altruismo è la base della vita. Ogni organismo vivente ed ogni sistema sono composti dall’assemblaggio di cellule o parti che cooperano, complemento l’una dell’altra, e che si aiutano una con l’altra. Questi elementi condividono tutto e sopravvivono grazie alla legge altruistica dell’”Uno per tutti … Quando indaghiamo la Natura in profondità troviamo sempre più esempi di reciproca connessione, e ci accorgiamo che la legge generale della Natura è: “legami altruistici fra elementi egoistici.” La Natura ha progettato la vita in maniera tale che ogni cellula deve diventare altruistica nei confronti delle altre, in modo tale da costruire un corpo vivente. Questa stessa Natura ha creato la regola per cui il collante che unisce le cellule e gli organi di un corpo vivente consiste nella relazione altruistica che intercorre fra loro. Di conseguenza ne deriva che la forza che ha creato e sostiene la vita è altruistica, una forza di dazione e condivisione. Il suo obiettivo consiste nel creare una vita basata sull’esistenza altruistica, armoniosa e bilanciata fra i suoi elementi … Lo scopo generale di tutto l’universo, è che l’umanità raggiunga lo stato nel quale tutti i suoi componenti siano come una famiglia. Tutti prenderanno in considerazione gli altri e diventeranno garanti di tutti ed ognuno … quando le persone arriveranno al livello di dazione comune, saranno desiderose di cambiare verso il nuovo il tipo di relazione, che si basa su “ama il tuo prossimo” (4).

Se vogliamo restare nell’ambito della scienza, afferma il prof. E. Laszlo, “dobbiamo dire che l’universo è capace di evolversi in una direzione, anche se non lineare, e la direzione del cosmo è la stessa che c’è in noi stessi come individui. Il cosmo è un sistema in evoluzione non casuale, c’è un’onda e questa onda ingloba anche tutti quelli che fanno parte del sistema. Quest’onda è un campo informativo, che è di tipo olografico: dentro questo campo sono presenti tutte le informazioni contemporaneamente e in maniera distribuita … Alla base dell’universo probabilmente esiste un campo olografico in cui il tempo non esiste perché tutti gli elementi sono compresenti. Si tratta di una concezione quasi metafisica, ma secondo me è la migliore restando nell’ambito della scienza. Se un sistema è auto-direttivo, quando varia dalla direzione preferita, quando cambia la direzione programmata commette un’azione per lui non positiva. Il valore per un individuo è la vita e il sistema nella sua totalità è orientato verso la vita, verso una sua propria sostenibilità: è questa la direzione da mantenere … la visione di questi sistemi integrati evolutivi ci dice che un individuo fa parte di un sistema più grande di lui: in quest’ottica l’individuo fa il suo bene se si armonizza con il sistema che sta intorno a lui, quello che è bene per la biosfera è bene per l’umanità, quello che è bene per tutta l’umanità è bene anche per uno Stato, quello che è bene per uno Stato è bene anche per un’impresa, i valori sono sempre valori riferiti al sistema più ampio. Io, come individuo, sono parte della biosfera e della società, il mio valore basilare è quello di vivere ed essere felice, e questi valori dovranno essere sintonizzati con i valori del sistema di cui faccio parte. Tutti questi sistemi hanno un unico valore di base, che è quello di co-evolvere con gli altri. Pensare che io non sia collegato ad altri porta al disfacimento del sistema – anche finanziario - che osserviamo in questo periodo” ( E. Laszlo, Intervento al Convegno: “La rete della Vita - verso una visione integrata della realtà cit.).

Un altro autorevole scienziato, l’astrofisico Eric Jantsch ha elaborato la teoria della co- evoluzione, prima cennata,: questo studioso ”basandosi sulle teorie di Prigogine, porta una nuova interpretazione dell'intero processo di evoluzione, visto non più come sistema casuale di crescita ma come sistema intelligente e ordinato di individui che crescono grazie alla auto-trascendenza, intesa come capacità di trasformare se stessi oltre i propri limiti attuali, e alla co-evoluzione. La co-evoluzione si pone in modo polare rispetto al concetto di competizione individuale evolutiva, come lotta per la sopravvivenza di ogni singolo essere contro tutto e tutti. Nella co-evoluzione si pone in risalto l’elevatissima coerenza e cooperazione che si instaura tra individui della stessa specie e anche di specie diverse come logica di migliore evoluzione collettiva “(così, www.enciclopediaolistica.com. ).

Molto interessante è il pensiero della biologa Elisabeth Sahtouris, esperta delle strutture dei sistemi viventi, che proviamo a sintetizzare con le sue parole: ”Mi era stato insegnato che la coscienza è un prodotto recente dell'evoluzione in un universo non vivente su un pianeta non vivente, dove la vita si è evoluta per casualità, attraverso cambiamenti casuali. Io a quella storia non ci credo più. Mi sembra ora molto più plausibile arguire che la coscienza arrivi per prima, come una risorsa per la creazione materiale, per l'evoluzione materiale. Questa coscienza e intelligenza era là prima che l'evoluzione materiale cominciasse. Semplicemente non posso sostenere l'idea che fango muto si porti da solo al livello di intelligenza o che la non-coscienza si elevi nella coscienza … La globalizzazione dell’umanità è un processo naturale, biologico ed evolutivo. Tuttavia, stiamo attraversando una profonda crisi perché l’aspetto centrale e fondamentale della globalizzazione – la sua economia – è attualmente organizzato in maniera tale da violare gravemente i principi fondamentali dei sistemi viventi sani, minacciando di morte la nostra civiltà. Dal mio punto di vista, la globalizzazione è l’evento più grande mai avvenuto dopo la cellula nucleata. La nostra economia globale, e più in generale la nostra famiglia globale, saranno composte di individui, famiglie e unità sociali più grandi …essenzialmente, stiamo formando un superorganismo di specie che riuscirà a fondersi in maniera cooperativa con i nostri ecosistemi e con i sistemi viventi della Terra. Finora, nella nostra fase adolescenziale … (durata diecimila anni) abbiamo utilizzato grandi quantità di risorse terrestri per costruire le nostre società, nazioni e imprese. Ma adesso riconosciamo che questa distruzione deve finire, e dobbiamo creare alleanze più cooperative. Questo è il nostro imperativo biologico, e la nostra alternativa al suicidio in quanto specie. L’ostacolo principale è il nostro sistema economico, perché la sua mentalità fondata sulla perdita o il guadagno è appropriata solo per una specie infantile. Il capitalismo competitivo è un sistema programmato per concentrare la ricchezza nelle mani di pochi, impoverendo inevitabilmente la grande maggioranza. Un comportamento così distruttivo è possibile solo perché non abbiamo riconosciuto che noi, in quanto specie, siamo un sistema vivente, allo stesso modo dei nostri corpi individuali e le nostre famiglie. Le famiglie non riducono alla fame tre figli per sovralimentare il quarto, né abbelliscono un angolo del giardino distruggendo gli altri tre ... La scienza ha interpretato la natura in termini di fisica e ingegneria, considerandola composta di meccanismi. L’innovazione più grande di cui abbiamo bisogno è una concezione scientifica del mondo completamente nuova, basata sulla prospettiva degli esseri viventi. Un modello di universo vivente, basato sulla biologia, mostra olarchie (sistemi autosufficienti incastrati in modo interdipendente tra loro, come una cellula, un organismo o un ecosistema) a regolazione e organizzazione automatiche. La gravità e la radiazione, l’entropia e la sintropia, sono in equilibrio ciclico, così come l’anabolismo e il catabolismo (la formazione e la distruzione-riciclaggio dei tessuti viventi). È un universo meraviglioso ed elegante. Ma è difficile cambiare una visione scientifica del mondo; gli scienziati della vecchia guardia non vogliono capire e riconoscere le prove che sconvolgono la loro visione del mondo. È come aspettarsi che un bruco sia entusiasta di dissolversi, affinché possa nascere una farfalla!” (5).

Questo pensiero forte della scienziata, è in verità, condiviso da tante persone che con semplicità avvertono l’anomalia dell’attuale situazione di vita, con una certa preoccupazione, per se stessi e le future generazioni.

Lo stesso Einstein in un saggio del 1949 aveva così stigmatizzato la crisi interiore dell’uomo prigioniero del proprio egoismo: ”Ho raggiunto oggi il punto in cui posso indicare brevemente in cosa consiste per me l’essenza della crisi del nostro tempo. Riguarda la relazione dell’individuo con la società. L’individuo è diventato più conscio che mai della sua dipendenza dalla società. Ma non vive questa dipendenza come un valore positivo, come un legame organico, come una forza proattiva, ma piuttosto come una minaccia ai suoi diritti naturali, o persino alla sua esistenza economica. In più, la sua posizione nella società è tale che gli impulsi egoistici della sua formazione si accentuano costantemente, mentre i suoi impulsi sociali, che sono per natura più deboli, si deteriorano progressivamente. Tutti gli esseri umani, qualunque sia la loro posizione nella società, soffrono per questo processo di deterioramento. Prigionieri inconsapevoli del loro stesso egoismo, si sentono insicuri, soli, e privati di quel godimento naturale, semplice, e genuino della vita. L’uomo può trovare il significato della vita, breve e problematica come è, solo dedicando se stesso alla società”.

Anche per Aïvanhov, l’umanità deve avviarsi verso il concetto di unica e grande “famiglia”; l’uomo ha sviluppato, in modo eccessivo, l’attività intellettuale, il suo ego e ha rotto i legami con la Natura, trascurando il cuore, cioè l’aspetto collettivo della Vita, di qui le divisioni e le separazioni tra gli uomini; occorre, invece, che l’umanità si prepari a lavorare insieme, per armonizzarsi e bandire le ostilità e le guerre: “… è l’amore che bisogna realizzare … la vita collettiva, la vita della fraternità è quella nella quale si sviluppa la bontà, il sacrificio, la generosità, il perdono, la tolleranza … Solo in apparenza gli uomini hanno risolto il problema della vita collettiva. Se, esteriormente, essi hanno formato delle nazioni, organizzato società i cui membri si sostengono a vicenda, dove tutti sono al servizio di tutti e possono approfittare di ogni cosa, interiormente essi restano isolati, aggressivi, ostili gli uni verso gli altri. Tutti i progressi che sono riusciti a realizzare nella vita materiale, nel campo dell'organizzazione e delle tecnica, non hanno saputo trasferirli nella vita interiore. Ecco perché, malgrado tutti questi progressi, l'umanità soffre ancora degli stessi mali: guerra, miseria, fame, oppressione e in proporzioni fino ad oggi sconosciute. Bisogna ormai comprendere che i veri miglioramenti si avranno solo grazie a un profondo cambiamento della mentalità. È sul piano psichico e spirituale che gli uomini devono sentirsi legati in modo da riuscire a formare l'unica, vera società: la fratellanza universale interiore. Quando ciascun individuo si sforzerà di raggiungere la coscienza superiore dell'unità, allora le società, i popoli e le nazioni cominceranno a vivere nella pienezza e nella libertà” (6).

Questa marcia verso l'Unità è presente anche nella visione di Teilhard de Chardin secondo il quale, si è detto, "l'evoluzione della materia è orientata verso l'uomo; però la coscienza, l'intelligenza, lo spirito non appaiono solo con l'uomo, ma sono da sempre ... vi è nelle cose un elemento interno, un'intima struttura coscienziale del reale, alla cui totale e compiuta affermazione l'evoluzione è orientata nella sua inarrestabile marcia in avanti. In questa “marcia cosmica della materia... verso stadi di organizzazione sempre più complessi” emerge infine la coscienza ... ogni energia è essenzialmente di natura psichica. Anche la nascita della cellula non è che un momento di un processo biogenetico orientato alla psicogenesi, all'affermazione del pensiero, al “passo della riflessione”, al passaggio – che non è un salto – dalla biosfera alla "noosfera", cioè all'uomo. L'umanità, sempre più complessa e quindi sempre più cosciente, è lo “spirito della terra”, non ancora compiuto in se stesso, ma animato da un movimento in avanti, verso un punto di convergenza, Dio, centro sovrapersonale dell'evoluzione, che ne guida il movimento e gli dà un fine".

Il seguente pensiero esprime bene la profondità di vedute di Teilhard de Chardin: "Il mondo si sta costruendo. È questa la verità fondamentale che bisogna, dapprima, intendere, ed intendere così bene da renderla una forma abituale e come naturale del nostro pensiero. A prima vista, gli esseri ed il loro destino rischiano di apparirci come distribuiti a caso, o per lo meno arbitrariamente, sulla Terra. Quasi quasi, penseremmo che ciascuno di noi sarebbe potuto nascere indifferentemente o più presto o più tardi, o qua o là, più felice o meno fortunato, come se l’Universo, dal principio alla fine della sua storia, costituisse, nel Tempo e nello Spazio, una specie di ampia aiuola i cui fiori fossero interscambiabili a piacere del giardiniere. Tale idea non sembra giusta. Più si riflette, con l’ausilio di quanto c’insegnano, ognuna nella sua sfera, scienza, filosofia e religione, e più ci si avvede che il Mondo dev’essere paragonato non già ad un fascio di elementi artificialmente giustapposti ma piuttosto ad un qualche sistema organizzato, animato da un ampio moto di sviluppo che gli è specifico. Nel corso dei secoli, si rivela un piano d’insieme che sembra davvero in via di realizzarsi attorno a noi. Nell’universo v’è un’impresa in corso, un risultato in posta, che non sapremmo paragonare meglio che ad una gestazione, ad una nascita: la nascita della realtà spirituale costituita dalle anime e dal quanto di materia che trascinano con sé. Laboriosamente, attraverso e mediante l’attività umana, la nuova Terra si raccoglie, si decanta, e si epura. No, non siamo paragonabili agli elementi di un mazzo, bensì alle foglie ed ai fiori d’un grande albero, sul quale ogni cosa appare al suo momento ed al suo posto, su misura ed a richiesta della Totalità" (7).

Tra le filosofie spirituali e il pensiero di molti autorevoli scienziati appare emergere un chiaro punto di incontro sulla direzione “cooperativa e fraterna” della nostra Vita.

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(1) Scrive U. Veronesi, in una prospettiva evoluzionistica,: “L'uomo per sua natura è sempre stato animato da un senso di generosità e di altruismo. Se gettiamo uno sguardo alle nostre origini, scopriamo che nel processo evolutivo degli esseri viventi la selezione della specie umana ha rappresentato un elemento di rottura. Quando le condizioni non erano idonee alla vita, soprattutto alla vita dei più deboli, delle donne e dei bambini, l' uomo le ha trasformate: il fuoco, i ricoveri, le semine per fare scorta di cibo sono state altrettante sfide che l' uomo primitivo ha lanciato alla pura e semplice selezione naturale. Ad animarlo in queste lotte era un senso anche di altruismo verso il prossimo più debole e inerme, la capacità di distinguere ciò che era giusto e ciò che non lo era. Secondo l' antropologo Donald E. Brown ... alcune disposizioni d' animo, cioè quella che noi chiamiamo bontà, come l' empatia, la generosità, il riconoscimento dei diritti altrui, la proscrizione di violenze come l' omicidio … hanno sempre albergato nel cuore dell' uomo, anche quello delle caverne … Da alcuni decenni, soprattutto dopo la scoperta del Dna, la scienza della moderna genetica molecolare e l' antropologia delle più avanzate teorie evoluzionistiche cercano di dare una risposta ad alcune domande fondamentali: dove nasce il nostro senso della bontà? perché siamo buoni? … Gregory Berns, professore di psichiatria alla Emory University di Atlanta, utilizzando tecniche di imaging cerebrale ha scoperto che quando le persone mettono in atto comportamenti altruistici nel loro cervello aumenta il flusso di sangue proprio nelle aree che vengono attivate dalla vista di cose piacevoli … Come dire che un gesto generoso, il semplice fare la carità, è già sufficiente a farci sentire felici” (Generosità e altruismo sono sentimenti innati nella specie umana cit.).

(2) Kazuo Murakami, Il Codice Divino della Vita cit., pag. 80

(3) Gli studiosi del diritto impiegano l’espressione “processo di giuridicizzazione della fraternità in solidarietà” per descrivere l’emersione, nel secolo scorso, del valore della solidarietà nei testi costituzionali.

(4) Così M. Laitman, op. cit. Come ricorda F. Capra, (L'universo che si auto-organizza: l'evoluzione per Ilya Prigogine ed Erich Jantsch): “Il concetto di evoluzione, che costituisce la più rilevante conquista del pensiero scientifico del XIX secolo, fu formulato dalle due maggiori branche della scienza naturale in due modi apparentemente contraddittori. Mentre i biologi Lamark e Darwin asserivano che il mondo vivente si era sviluppato da un disordine iniziale, per giungere all'ordine, attraverso stadi di complessità sempre maggiore, i fisici Clausius e Boltzman svilupparono una teoria conosciuta come termodinamica classica, secondo la quale sistemi fisici isolati procedono inevitabilmente da una situazione di ordine verso il disordine. La famosa seconda legge della termodinamica sembrava implicare che l'universo intero dovesse rallentare la propria attività sino ad arrestarsi del tutto. Il conflitto tra queste due teorie rimase irrisolto per più di un secolo dalla morte di Darwin …[fino a quando non venne presentata la teoria delle strutture dissipative di Prigogine che] “non solo fornisce il primo modello coerente della dinamica dell’evoluzione, ma risolve anche il puzzle della seconda legge della termodinamica, poiché è basata su di una nuova termodinamica di sistemi aperti… costituisce la pietra miliare di una nuova impostazione dei sistemi per l’evoluzione, che è stata sviluppata negli ultimi dieci anni da un certo numero di scienziati di varie discipline …ci permette di superare il dibattito tra meccanicismo e teleologia. Piuttosto che vedere l’evoluzione come il risultato di mutazioni casuali, stiamo cominciando a riconoscere il creativo dispiegarsi della vita in forme di sempre crescente diversità e complessità come una caratteristica intrinseca di tutti i sistemi viventi. ... Una struttura dissipativa è un sistema aperto che si mantiene in uno stato lontano dall’equilibrio. La dinamica di una struttura dissipativa include l’emergenza spontanea di una nuova forma di ordine nei punti di instabilità. Questo fenomeno dell’emergenza, noto anche come auto-organizzazione, è stato riconosciuto come l’origine dinamica della crescita, dello sviluppo e dell’evoluzione“ (cfr. Idem, La Natura ha uno scopo?, 1998). In una prospettiva spirituale, si afferma (Alice Bailey, La Coscienza dell’Atomo) che ”L’evoluzione è una continua marcia accelerata di tutte le particelle dell’universo che le conduce simultaneamente … dall’atomo materiale a quella coscienza universale in cui sono realizzate l’onniscienza e l’onnipotenza: in una parola, alla completa realizzazione dell’Assoluto: Dio … da quelle minute diversificazioni che noi chiamiamo molecole e atomi fino ai loro aggregati e forme; continua sempre con la costruzione di forme sempre più grandi fino a che abbiamo un intero sistema solare. Tutto procede secondo le stesse leggi basilari che governano tanto l’evoluzione dell’atomo quanto l’evoluzione di un sistema solare. Il macrocosmo ripete se stesso nell’uomo, il microcosmo, e il microcosmo è a sua volta riflesso in tutti gli atomi minori”. Secondo C. Haanel, “La Mente Universale è il principio vitale di ogni atomo esistente. Ogni atomo si sforza continuamente di manifestare maggiore vita. Tutto è intelligente e tutto cerca di portare alla luce il proposito per il quale è stato creato”. Sulla legge di evoluzione e sul senso del sacrificio che ne è alla base, cfr. O. M. Aïvanhov, Il lavoro alchemico e la ricerca della perfezione, pagg. 111-128.

(5) Elisabeth Sahtouris, La danza della vita: Gaia, dal caos al cosmo,1991; Idem, La saggezza dei sistemi viventi, rivista telematica EnlightenNext. La metamorfosi del bruco e della farfalla ricordata dalla Sahtouris è proprio una delle immagini alle quali ricorre Aïvanhov per descrivere lo stadio attuale della nostra filosofia di vita e del balzo in avanti che possiamo compiere: secondo la logica del bruco, il mondo intero è stato fatto per lui, e ciò gli dà il diritto di devastare tutto senza preoccuparsi delle leggi della Natura, leggi che, del resto, ai suoi occhi non esistono. Ha bisogno di mangiare le foglie, cioè di soddisfare i suoi appetiti a scapito degli altri. La sua vita è limitata, triste, oscura: limitata a causa delle sue azioni distruttive, triste a causa dei suoi piaceri puramente materiali, e oscura a causa dei suoi pensieri egoistici. Ma un giorno l'uomo prova vergogna per il suo comportamento e decide di migliorarsi; inizia allora a concentrarsi, a meditare e soprattutto a preparare un bozzolo per proteggere il suo lavoro interiore, e da quel bozzolo un giorno uscirà una farfalla che non mangia più le foglie, e che si nutre del nettare dei fiori, cfr. Alchimia spirituale, pag. 19. Ricordiamo che già la famosa biologa Lynn Margulis aveva ipotizzato, con riferimento alle cellule batteriche, che la nozione darwiniana di una evoluzione fondata sulla competizione, fosse incompleta in quanto l'evoluzione appariva basata piuttosto sulla cooperazione, interazione, e dipendenza mutuale tra organismi; molto famosa è la seguente affermazione della Margulis: "la Vita non colonizzò il mondo attraverso il combattimento, ma per mezzo dell'interconnessione" così Microcosmos: Four Billion Years of Evolution from Our Microbial Ancestors. Summit Books, New York, 1986.

(6) O. M. Aïvanhov che ha dedicato il Suo insegnamento ai metodi di avanzamento spirituale nella prospettiva della realizzazione della fraternità, sostiene che l’umanità ha conosciuto nel passato molteplici Insegnamenti spirituali utili ed elevati, ma in questa epoca deve essere realizzato l’Ideale della Fraternità, cfr. amplius, La filosofia dell’Universalità, Prosveta."Nulla può evolvere se prima non si è involuto. Per questo, ciò che la scienza chiama “evoluzione della specie” è stata necessariamente preceduta da un movimento di involuzione. È vero per le creature ed è vero anche per la materia. Prima dell’evoluzione della materia, c’è stata un’involuzione dello spirito. I sostenitori dell’evoluzione hanno osservato le cose solo dall’esterno, dal punto di vista dell’organizzazione della materia, senza tener conto delle forze invisibili che avevano prima lavorato su di essa. L’evoluzione non è che la metà di un processo di manifestazione. Osservandola isolatamente, la si separa dalla verità della vita. Preso isolatamente, questo processo non trova posto in natura. Non si può provare che l’evoluzione sia possibile senza che un impulso l’abbia precedentemente messa in moto e continui a sostenerla; e questo impulso viene dall’alto. Prima di tutto, è lo spirito che è sceso, e se si vede la materia evolvere, è perché è trascinata dal movimento ascendente dello spirito che la fa risalire verso il suo luogo d’origine. "( Pensieri Quotidiani, 2011)

(7) La Signification et la Valeur constructrices de la Souffrance, 1933. Appare utile riportare altri pensieri di Teilhard de Chardin, estratti dalle sue opere sul tema della evoluzione:"ogni elemento del Cosmo è concretamente intessuto di tutti gli altri; l’Evoluzione è un’ascesa verso la coscienza: deve quindi culminare in qualche Coscienza Superiore; siamo attualmente i soggetti di una trasformazione organica profonda di tipo collettivo; noi non abbiamo bisogno di un testa a testa o di un corpo a corpo, ma di un cuore a cuore; è vicino il giorno in cui L’Umanità si accorgerà di trovarsi biologicamente posta fra il suicidio e l’adorazione; l’Universo si unifica solo attraverso relazioni personali e cioè sotto l’influsso dell’amore; nessun avvenire evolutivo può profilarsi per l’Uomo senza la sua associazione con tutti gli altri uomini; in ogni ambito, progredire significa unificarsi, impossibile andare “in Alto” senza muoversi “in Avanti”, né di progredire “in Avanti” senza spostarsi verso l’in Alto”.